Data: 07-05-2015
Passepartout 2015
1945-2015: la guerra è finita?
Il Festival Passepartout organizzato dalla Fondazione Biblioteca Astense Giorgio Faletti, giunto quest’anno alla dodicesima edizione, avrà luogo ad Asti dal 6 al 14 giugno.
Quest’anno il titolo della rassegna è 1945-2015: la guerra è finita?, una domanda che sottolinea come, a 70 anni dalla fine della seconda guerra mondiale, si debbano ancora affrontare innumerevoli conflitti, che riguardano non solo gli scontri armati, ma anche la guerra economica, il narcotraffico, la guerra di religione, un diffuso scontro di civiltà e di valori. I conflitti molecolari che negli ultimi tempi hanno devastato l’Africa e il Medio Oriente, la tensione sanguinaria dei rapporti tra Russia e Ucraina, l’avvento dell’Isis divenuto una minaccia allarmante, la lotta continua al capillare fenomeno mafioso sono solo alcuni degli spunti che forniranno materia di discussione in questa ricca edizione del Festival.
Passepartout ha abbandonato da tempo l’abusato modello del talk show a vantaggio della lectio magistralis, invitando ospiti di alto profilo a tenere le loro conferenze durante incontri serali o pomeridiani.
Porteranno il loro prezioso contributo prestigiosi esponenti del panorama culturale, politico ed economico: Maurizio Molinari, Ronny Someck, Salah Al Hamdani Sergio Romano, Manlio Graziano, Ernesto Galli Della Loggia, Stefano Bartezzaghi, Don Luigi Ciotti, Romano Prodi, Maurizio Ferraris, Salvatore Settis, Luciano Canfora, Piero Fassino, Loretta Napoleoni, Pietrangelo Buttafuoco.
All’interno di un evento incentrato sul tema dei conflitti mondiali, non possono non spiccare, nella vasta costellazione degli ospiti, le voci di due scrittori appartenenti a mondi dilaniati da tensioni, odio, violenze: Ronny Someck e Salah Al Hamdani, l’uno di origine ebraica, l’altro musulmano, accomunati dal luogo natio, Baghdad, e dall’aderenza a una poesia vitale e necessaria, in grado di superare qualsiasi barriera geopolitica. Entrambi hanno vissuto l’allontanamento forzato dalla propria terra: Ronny Someck è fuggito ancora bambino dai pogrom antisemiti, Salah Al Hamdani, oppostosi alla dittatura di Saddam Hussein, ha vissuto per lungo tempo in esilio in Francia. I due scrittori si sono incontrati per la prima volta nel 2011 in occasione di un festival di poesia a Parigi: la scoperta del comune sradicamento dalla patria è stata fondamentale per avviare un confronto e uno scambio di punti di vista tra culture differenti. Ne è nato anche un libro scritto a quattro mani, Baghdad-Jersusalem, pubblicato in ebraico, arabo e francese. Il 6 giugno alle ore 18 interverranno a Passepartout intervistati da Maurizio Molinari, corrispondente della «Stampa» a Gerusalemme. “Orizzonti di pace” sarà il tema che affronteranno nel loro dialogo: la possibilità di andare oltre i confini forzatamente costruiti dalla tracotanza umana, di dimostrare che l’incontro tra religioni diverse è realizzabile in modo pacifico. Una missione di cui la cultura può ancora farsi carico.
Nota
Ronny Someck è un poeta di origine ebraica nato a Baghdad, ma residente fin dall’infanzia in Israele, dopo essere sfuggito ai pogrom antisemiti promossi dal governo iracheno. Ha studiato Letteratura e Filosofia ebraica presso l’Università di Tel Aviv e disegno presso l’Istituto di Arte e Design di Avni. Ha pubblicato ben undici volumi di poesie, tra cui The Milk Underground (2005), Algeria (2009) e Horse power (2013), e due libri per bambini scritti a quattro mani con la figlia Shirly, che sono stati tradotti in quarantuno lingue. Artista eclettico, ha inciso tre dischi con il musicista Elliott Sharp: Revenge of the Stuttering Child (1997) , Poverty Line (1999) e A Short History of Vodka (2001). È membro del Consiglio Pubblico della Compagnia di danza Batsheva di Tel Aviv e del Teatro arabo-ebraico dell’antica città di Giaffa.
Salah Al Hamdani è uno scrittore francese di origine irachena. Oppositore della dittatura di Saddam Hussein, è stato costretto a vivere per oltre trent’anni in esilio in Francia, per fare poi ritorno a Baghdad solo nel 2004. La sua attività di scrittore è iniziata in carcere all’età di vent’anni. A Parigi ha pubblicato circa una trentina di opere di vario genere, dai romanzi, alle poesie, alle novelle. Tra le tante, Bagdad mon amour (Écrits des Forges/L’idée bleue, Québec 2008; nuova ed. 2014), Rebâtir les jours (Éditions Bruno Doucey, Paris 2013), Saisons d’argile (Al Manar, Paris 2011). È anche uno sceneggiatore e attore da diversi anni, sia per il teatro che per il cinema.
Inoltre si segnalano:
Anteprima 3 giugno ore 21, Museo di Sant’Anastasio, Asti- corso Alfieri 365, Aspettando Passepartout: GERDA TARO/ROBERT CAPA. Una storia d’amore di fotografia e di guerra a cura di Franco Rabino.
Per la durata del festival sarà presentata presso la sede della biblioteca la mostra France et Italie, les journaux de la Grande Guerre, frutto della collaborazione con l'Istituto italiano di Cultura a Parigi; si tratta di una mostra documentaria curata da Alberto Toscano e allestita grazie alla sua personale collezione che, attraverso l'esposizione di giornali italiani e francesi del periodo 1914-1918, documenta lo stato dei rapporti fra i nostri due Paesi durante la Grande Guerra. La mostra, già allestita a Parigi, rientra fra le iniziative incluse nel programma ufficiale di celebrazioni promosso dalla Mission du centenaire de la Première Guerre mondiale.
Sempre presso la sede della Fondazione della Biblioteca Astense GIORGIO FALETTI
(Asti, Via Goltieri 3) lunedì 8 giugno dalle ore 15: forum su alcuni temi del festival.
Protagonisti saranno i giornalisti, gli studenti di Asti e tutti gli interessati.
Per l’occasione verrà proiettato in prima nazionale assoluta il video Caffelatte a cura della scuola Castigliano di Asti.
«Passepartout» è organizzato dalla Fondazione della Biblioteca Astense Giorgio Faletti con l’appoggio del Comune di Asti e della Regione Piemonte e si avvale della direzione scientifica di Alberto Sinigaglia. L’edizione 2015 vede la preziosa collaborazione della associazione Ethica (www.ethicaforum.it).
ENTRATA LIBERA