Dopo aver ricoperto il ruolo di procuratore generale presso la Corte d’Appello di Torino, è ora procuratore capo. Ha cominciato la sua carriera in magistratura a Torino, come giudice istruttore impegnato in indagini sul terrorismo, in particolare sulle Brigate rosse. Dal 1986 al 1990 è stato membro del Consiglio superiore della magistratura. Ha diretto la Procura di Palermo dal 1993 al 1999, gli anni dei processi “eccellenti” su mafia e politica. Dal 1999 al 2001 ha diretto il Dap (Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria) e in seguito per due anni è stato il rappresentante italiano presso Eurojust. Tra i suoi libri, L’eredità scomoda, con Antonio Ingroia (2001), A un cittadino che non crede nella giustizia, con Livio Pepino (2005), Di sana e robusta Costituzione, con Oscar Luigi Scalfaro (2010). Nel 2014 è nominato presidente del comitato scientifico della Fondazione “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare” promossa ed istituita da Coldiretti.