«Dove la terra finisce e ha inizio il mare è il Portogallo. Puro pretesto per il litorale: verde nave che si lancia nel mare». Così dice Alfonso Lopes Vieira, una delle personalità letterarie di Fernando Pessoa. E’ una frase che riassume con la sintesi della poesia i due temi portanti dell’edizione 2005 di Passepartout, il Portogallo e Jules Verne, narratore di grandi viaggi, esplorazioni, e anticipazioni. Se il Portogallo si è posto in prima battuta semplicemente come paese ospite, si è poi dipinto come un luogo di pensieri, con colori sapienti e fuori dal tempo. Per gli antichi occidentali la terra dei Lusitani era un paese agli estremi del mondo conosciuto: l'anticamera delle porte del mare. «Finis Terrae». Quale tentazione più grande per il popolo dei viaggiatori di Passepartout? Esplorare i confini conosciuti per guardare al di là, curiosi di sapere, di vedere che cosa c'è oltre. L’accostamento è piaciuto ancor di più quando si è visto che al di là stava aspettando Verne geografo, traghettatore e divulgatore dell'incognito, dell'avventura, del fantastico.
Del resto ci saranno cinque giorni di festival per scoprire le numerose sfaccettature di Jules Verne, che alcuni riducono a inventore della fantascienza, mentre altri ne vedono la complessa personalità, non solo di narratore d’avventure. E per completare il viaggio c’è la mostra inaugurata ieri sera a palazzo Alfieri, allestita dal collezionista e studioso Piero Gondolo della Riva. Stasera alle 21 al Michelerio si terrà invece la prima conversazione su Verne dal titolo «Je dois apprendre aux curieux» con tre personaggi legati a vario titolo alla figura dello scrittore francese di cui si celebra il centenario della morte. In scena ci sarà Philippe Daverio, gallerista e critico d’arte, già assessore alla Cultura a a Milano, inviato speciale della trasmissione «Art'è» su Raitre, conduce attualmente la trasmissione «PassepARTout» su Raitre, creando così una stretta «parentela» con il festival astigiano. Con lui Roberto Vacca, ingegnere e libero docente universitario, più noto come futurologo, autore di una sorta di fantascienza speculativa rappresentata da romanzi come «Il Robot e il Minotauro», «Medioevo prossimo venturo», «Morte di Megalopoli», oltre a saggi di divulgazione e della trasmissione televisiva «Anche tu fisico». Ha anche scritto di fantapolitica in «Perengana», un cui seguito è stato pubblicato sul numero 1 del mensile Fictionaire. Ha appena pubblicato il romanzo «Kill?» (Marsilio 2005). In scena anche Piero Bianucci della «Stampa», responsabile del supplemento «Tuttoscienze», grande divulgatore scientifico. Domani sera si parlerà di fumetti e fantascienza con gli autori di Nathan Never, investigatore del futuro della Bonelli (a cui è dedicata anche una mostra), Alfredo Castelli, Antonio Serra e Gino Vercelli. Venerdì si parlerà di narrativa e storia con Mario Baudino, Angela Fassio e Piero Soria. Tutti gli appuntamenti di Passepartour hanno ingresso libero.
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