Il complesso
dell'Opera Pia Michelerio nasce nella prima metà del '500
come monastero del Gesù, sede dell'Ordine delle Monache Francescane
Clarisse Minori Osservanti del Gesù, dette poi Urbaniste.
Nel 1540 venne dato inizio alla fabbrica e nel 1549, sul sedime di edifici
preesistenti, si prese a costruire la Chiesa in testata del complesso
religioso. I lavori vennero portati a termine nel 1558, ma soltanto quaranta
anni più tardi, nel 1589, fu consacrata la chiesa, dedicata al
S.S. Nome di Gesù.
Nel 1725 il pittore astigiano Giancarlo Aliberti venne chiamato ad affrescare
la volta della chiesa, ove dipinse un pregevole Paradiso. La stessa chiesa
nel 1755 fu ancora abbellita da un coro ligneo donato dall'Abbazia di
Solaro di Breglio.
Nel 1767 ebbe inizio la prima ristrutturazione del complesso, forse la
più significativa, quella che nelle forme e nei caratteri principali
ci consegna immutata l'immagine delle masse edilizie così aggregate.
Il progetto di ristrutturazione ed ampliamento, forse di Benedetto Alfieri,
fu condotto inizialmente da Giovanni Maria Molino sulla traccia del ben
più illustre architetto.
Nelle intenzioni del progettista, il complesso edilizio risultava essere
distribuito intorno ad un nucleo centrale chiuso da quattro bracci porticati
prospettanti un cortile interno a guisa di chiostro, ancor oggi elemento
caratterizzante del Michelerio.
Nel settembre del 1802, in seguito alla soppressione dei monasteri imposta
dalle autorità francesi occupanti, il complesso passò alla
proprietà del Demanio Nazionale.
Nel corso del XIX Secolo il complesso venne destinato a molteplici utilizzi
e nel 1870 fu messo all'asta e acquistato dal canonico Cerruti; questi
impiegò per l’acquisto il patrimonio di CLARA MICHELERIO,
una anziana signora molto facoltosa e pia che, non avendo parenti, aveva
espresso il desiderio di impiegare quanto possedeva nell’erezione
di un’ opera di beneficenza. Clara Michelerio muore nel 1863, ma
già un anno prima è attiva l’opera pia a lei intitolata,
che sotto la direzione del canonico Cerruti si dedica ad accogliere, ospitare
ed educare i giovani orfani della Città di Asti e del circondario.
Nel 1873 giunge finalmente il decreto di autorizzazione all’acquisto
del complesso del “quartiere del Gesù” che diventa
la sede definitiva dell’OPERA PIA MICHELERIO”, un istituto
che ha lo scopo di dare accoglienza ai giovani abbandonati, di allevarli
cristianamente e insegnare loro un mestiere affinché da adulti
possano diventare buoni cristiani.
L'Opera Pia Michelerio cessò l'attività nel 1971 e da allora
vennero meno le necessarie opere di manutenzione dell’edificio.
In seguito il complesso è stato occupato fino alla fine degli anni
“80 da diverse piccole attività, prevalentemente a carattere
artigianale e commerciale.
Nel 1992 l’Opera Pia Michelerio mette in vendita l’immobile,
oramai in condizioni di abbandono e di accelerato degrado, che viene acquistato
dallo I.A.C.P., ora Agenzia Territoriale per la Casa di Asti: questa promuove
la redazione di un piano particolareggiato da parte del Comune di Asti,
che si propone di ridare vitalità al complesso del palazzo Michelerio
e di permettere alla comunità di goderne gli spazi. Il Palazzo
Michelerio diventerà quindi un polo di attività commerciali
e culturali ed un importante patrimonio per tutta la città di Asti,
in coerenza con gli ideali di chi in esso originariamente operò.
PPT ringrazia
l'ATC - Agenzia territoriale per la casa di Asti e l'Ente Parchi e Riserve
Naturali di Asti che hanno gentilmente messo il Palazzo del Michelerio
a sua disposizione
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