Si evoca sul palcoscenico l’amore tra Pessoa e Ofelia
Debutterà stasera alle 22,30, in prima nazionale assoluta, a Passepartout lo spettacolo «Meu querido Nininho», con la regia di Ana Maria Ghisalberti e drammaturgia di Paolo Bolla con Linda Montecchiani e Lorenzo Marangon. Seguendo alcune tendenze ormai affermate del teatro di narrazione, Paolo Bolla ha scelto di parlare di un momento delicato e intimo della vita del più famoso poeta e scrittore portoghese, Fernando Pessoa, da un altro punto di vista, ovvero quello della fidanzata Ofélia. Un intelligente approfondimento storico e letterario sui documenti ha portato a delineare due profili di grande valore umano oltre che letterario e teatrale. Il testo curato da Bolla nasce spontaneamente dal materiale: è un punto di vista, una «scrittura seconda», sulla storia di Fernando e Ofélia, ma nella più totale fedeltà e rispetto della trascrizione del testo dell'epistolario tra Ofelia e i vari io di Pessoa. Gli attori, i giovani e bravi Linda Montecchiani e Lorenzo Marangon, hanno lavorato sul tema della narrazione e del dialogo interiore, trovandovi punti di contatto con i personaggi. Affiorano timidezze e fragilità che fanno vibrare due anime e rendono i movimenti delle parole e la spazialità dei sentimenti un linguaggio profondamente contemporaneo. La scelta musicale è legata a suoni che possono richiamare l'eco gioioso, vitale e malinconico della vicenda. La regista Ana Maria Ghisalberti, poliedrico e raffinato talento che spazia dalla televisione al Teatro alla Scala, dice: «Importante per me è trovare una doppia dimensione, dove i due personaggi possono incontrarsi. Per questo la scenografia è essenziale, quasi austera. Una sedia, quella di Ofelia, avanza rispetto all’altra, perché di Ofelia sento la storia. Fernando compare, evocato, desiderato, temuto, amato».
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