Gli ospiti del festival dalla A alla Z
Riccardo Barenghi (Jena) Stefano Bartezzaghi Angelo Benessia Fausto Bertinotti Franco Bevilacqua Boris Biancheri Piero Bianucci Giorgio Boatti Guido Bodrato Luigi Bonanate Massimo Cacciari Marta Cagnola Sandro Cappelletto Filippo Ceccarelli Tommaso Cerasuolo Carlo Cerrato Sergio Chiamparino Fabrizio Cicchitto Simona Codrino Massimo Cotto Philippe Daverio Ferruccio De Bortoli Angelo D’Orsi Inge Feltrinelli Marco Ferrari Gabriele Ferraris Domenico Fisichella Giorgio Forattini Luigi Forte Bruno Gambarotta Paolo Garimberti Federico Geremicca Emilio Giannelli Enrico Gianni Sonia Grandis Günter Grass Manlio Graziano Umberto Guidoni Generale Carlo Jean Emanuele Macaluso Betty Martinelli Enrico Mentana Alessandra Montrucchio Franco Musso Diego Novelli Achille Occhetto Gian Paolo Ormezzano Valeria Palumbo Valentino Parlato Ugo Perone Paolo Pombeni Renato Rizzo Sergio Romano Claudia Rusch Gian Enrico Rusconi Francesca Sforza Domenico Siniscalco Cardinale Angelo Sodano Giuliano Tavaroli Eleni Vassilika Roberto Vecchioni Marina Verna Saverio Vertone Demetrio Volcic Valerio Zanone |
Günter Grass
Scrittore tedesco premio Nobel per la letteratura nel 1999. Nato il 16 ottobre 1927 nella Libera Città di Danzica (oggi Gdansk, in Polonia), frequenta la scuola superiore, ma a quindici anni si arruola nella marina del Terzo Reich, finendo con l’indossare la divisa delle SS; nel 1945 viene catturato e si ritrova in un campo di prigionia. Dopo aver svolto vari lavori, tra cui quello di minatore, per anni studia scultura e grafica, a Düsseldorf e poi a Berlino. Il suo esordio letterario avviene nel 1959 con Il tamburo di latta, che riscuote successo anche a livello internazionale. Viaggia in Italia e in Francia, ma nel 1960 è di nuovo in Germania, dove appoggerà Willy Brandt, assumendo un ruolo attivo nel partito socialdemocratico tedesco (SPD). Dal 1983 e fino al 1986 è presidente dell’Accademia delle arti di Berlino. In occasione della caduta del muro di Berlino, Grass dichiara che sarebbe stato meglio tenere le due Germanie divise, perché una nazione unita avrebbe ripreso inevitabilmente il suo ruolo belligerante. Molto attivo nel movimento pacifista, dopo questi avvenimenti storici abbandona la sua missione politica di riforme socialiste graduali e adotta una filosofia dell’azione diretta, ispirata ai movimenti studenteschi del 1968. Per la sua opera letteraria ha ricevuto dozzine di premi internazionali oltre al Nobel del 1999. Comunemente la si inserisce nel Geschichtsaufarbeitung, movimento artistico di riflessione critica sul periodo nazista e in particolar modo sull’Olocausto. Negli ultimi anni ha fatto molto discutere la sua autobiografia Sbucciando la cipolla (2006), soprattutto per il capitolo in cui racconta la sua gioventù durante gli ultimi anni del nazismo. Trovi Günter Grass a Passepartout il 08-06-10 alle 21:45 "Intervista con Günter Grass" (>>) |