15-04-2009 |
La rosa purpurea del Cairo |
IL CINEMA AL TEMPO DELLA CRISI
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In attesa e come preparazione al festival Passepartout ( 9-14 giugno 2009 ) che avrà come tema la grande crisi del 1929, fino al 27 maggio in Sala Pastrone ogni mercoledì sera alle 19.30 per 10 incontri verrà proposta la visione di un film del 1929 o sul 1929, secondo una scelta operata da esperti che cureranno anche la presentazione delle pellicole.
Il prossimo appuntamento sarà mercoledì 15 aprile alle 19, 30 con La Rosa Purpurea del Cairo di Woody Allen . Presenta Paolo Perrone
Titolo Originale: THE PURPLE ROSE OF CAIRO
Regia: Woody Allen
Interpreti: Van Johnson, Dianne Wiest, Danny Aiello, Jeff Daniels, Mia Farrow
Durata: h 1.22
Nazionalità: USA 1985
Genere: commedia
Durante la Grande Depressione degli anni Trenta, Cecilia, solitaria cameriera sposata a un ottuso maschilista prepotente, trova consolazione alla sua misera esistenza lasciandosi affascinare dai film a cui assiste. Un giorno, dallo schermo su cui si proietta il suo nuovo film preferito "La rosa purpurea del Cairo", il protagonista improvvisamente esce dallo schermo per incontrarla. È il caos in sala, ma l’inizio di una parentesi di sogno per la giovane donna.
Premi e riconoscimenti
1985 - Miglior Film British Academy of Film and Television Arts Awards
Golden Globe 1986: migliore sceneggiatura
2 Premi BAFTA 1986: miglior film, migliore sceneggiatura originale
Premi César 1986: miglior film straniero
Woody Allen, al secolo Allan Stewart Königsberg (New York, 1º dicembre 1935), è un regista, sceneggiatore e attore statunitense, nonché comico, autore teatrale, scrittore umoristico e clarinettista jazz.
La sua intensa produzione (una media di quasi un film all'anno) ed il suo stile cerebrale e raffinato l'hanno reso uno degli autori cinematografici più rispettati e prolifici dei nostri tempi. Scrive e dirige i propri film, ed ha recitato in molti di essi nel ruolo di protagonista.
I temi affrontati da Allen - dalla crisi esistenziale degli ambienti intellettuali alla rappresentazione spesso autoironica della comunità ebraica newyorkese - rispecchiano la sua passione per la letteratura, la filosofia, la psicoanalisi, il cinema europeo, e soprattutto per la sua città natale, New York, dove ha vissuto per tutta la vita, e dalla quale trae continua ispirazione.
La rassegna sta avendo un notevole successo con una grandissima partecipazione di pubblico; poiché per motivi di sicurezza l’ingresso in Sala Pastrone è consentito solo ad un massimo di 150 spettatori, molte persone non riescono ad entrare. La Biblioteca Astense e il Comune di Asti, rammaricandosi per l’inconveniente, consigliano agli interessati la massima puntualità ai prossimi incontri.
Al termine della proiezione verrà offerto un rinfresco |
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